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Il Catanzaro non va e cambia (ancora) allenatore. E forse anche il direttore sportivo

Il Catanzaro non va e cambia (ancora) allenatore. E forse anche il direttore sportivo

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Maggio 2012: il Catanzaro sale (finalmente) in Lega Pro 1 e il Ceravolo (straripante) festeggia.

BYE BYE Mario Somma, battuto come un tappeto dal Matera del caro vecchio Gaetano Auteri ed esonerato senza tanti ringraziamenti. Ancora lui, sempre lui, l’odiato-amato Auteri. Ogni volta che incrociamo il tecnico siracusano sembra che il destino voglia ammantarci di malinconica incazzatura. Ci batte e ogni volta pare voglia ricordare quant’era bello il suo Catanzaro, squattrinato e tradito a due passi dal traguardo dopo un campionato giocato ad altissimi livelli, e quanto invece siamo brutti noi.

Chissà se capita anche a voi di rimpiangere la determinazione, il carattere e la qualità di quel dannato Catanzaro che abbiamo visto giocar bene e imporsi fino alla (indimenticabile, ahinoi) finale d’andata con la Cisco Roma. A me capita ogni volta che lo incrociamo. Per dirla alla catanzarese m’imbunno ogni volta perché  penso a come poteva essere e non è stato, a quei 10 mesi di esaltanti illusioni soffocate da sbagli dirigenziali e (soprattutto) investimenti dichiaratamente insufficienti, alla fine indecorosa del Catanzaro che chiamavamo Football club, alla rinascita dell’Uesse che quasi prometteva chissà quale gloria e invece… Invece tocca digerire l’ennesima sconfitta con lo spietato Auteri, ancora una volta allenatore di una squadra costruita per vincere, cosa ben diversa da quanto fatto quest’anno sui Tre colli (anche l’anno scorso, per la verità) e dalle ambizioni congelate del Catanzaro affidato alle scelte di Antonello Preiti. Scelte un po’ confuse che di programmazione (visti i risultati) hanno un accenno e niente più.

E SIAMO A QUATTRO La sconfitta a Matera ha fatto (altri) danni seri, diluiti in tre giorni. Martedì pomeriggio Mario Somma ha avuto un lunghissimo faccia a faccia con la squadra (l’allenamento è iniziato solo alle cinque) e, praticamente, ha perso il controllo dello spogliatoio. Mercoledì la rescissione del difensore brasiliano Joao Francisco Favaro (a proposito, grazie per la cortese visita e tante cose belle) a segnalare che qualcosa di grosso stava per accadere. Giovedì mattina il patatrac: un gruppetto di giocatori (guidato da capitan Di Bari) lascia il campo in anticipo per diverse vedute tattiche (diciamo così) con il tecnico di Latina. Dalla Cina (con un certo furore), dove al momento si trova per affari, il presidente Cosentino ordina: via Somma e panchina a Nunzio Zavettieri, 49 anni, con trascorsi in Lettonia, a Bari, L’Aquila e Castellammare di Stabia. È il quarto allenatore di stagione contando pure Erra e Spader. Roba da far impallidire Zamparini.

DS IN BILICO E Preiti, legato ai giallorossi con un contratto triennale (a 70.000 euro l’anno)? Il suo futuro, per caso, è in bilico? Perché va bene il budget tutt’altro che faraonico (di poco superiore al milione di euro) per allestire un gruppo cercando di accontentare le richieste di Erra e poi affidarlo a un altro e al suo diverso universo tattico (Somma) alla seconda di campionato, ma davvero era così difficile attrezzare una rosa capace di mantenere (almeno) il passo utile per star dietro alla coda play-off (nell’anno in cui la griglia è allargata alle prime 10 in classifica) piuttosto che stabilirsi in pianta stabile tra le candidate alla retrocessione con numeri e statistiche da ultima della classe?

Fatto sta che il suo lavoro non soddisfa nessuno: tifosi, osservatori, addetti ai lavori, tanto meno Giuseppe Cosentino.  Non è escluso che il rapporto finisca molto prima del 2019, e va da se che adesso per salvare il salvabile è necessario fare punti. A cominciare da domenica, quando al Ceravolo sbucherà il Melfi. Un’altra sconfitta rischia di pregiudicare tutta la stagione, e hai voglia a sognare improvvisi passaggi societari se da qui a maggio continuiamo a prenderle. La categoria va salvata comunque, è un obbligo per la società e per chi indossa la maglia del Catanzaro. Non ci sono scuse. Del resto, pensandoci bene, sarebbe ancora appetibile (visto e considerato il vistoso calo di presenze allo stadio) acquistare il glorioso Catanzaro in serie D?

Ivan Montesano


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