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Terramara nasce il 12 dicembre 2009, esattamente quarant’anni dopo la strage di piazza Fontana. La prima pubblicazione risale proprio ad un pomeriggio grigio e piovoso durante il quale il sottoscritto, insieme ad un manipolo di romantici colleghi, lontani e vicini, decide di dare vita ad questo progetto editoriale esclusivamente telematico. E lo fa, ripartendo proprio da quella infausta giornata dell’Italia contemporanea che segnò il destino del nostro Paese.  Terramara nasce dall’osservazione della realtà, dalla pratica quotidiana, dal vivere comune, dalla sofferenza di vedere una terra martoriata dall’abusivismo e dal decadimento morale, dal dramma degli approdi e delle emigrazioni, dalla povertà, dalla solitudine, dalle bellezze uniche, dai profumi, dalla corruzione e dalla criminalità, da culture diverse, lingue e tradizioni, costumi.

Ecco cos’è Terramara: è l’urlo strozzato di chi ama una terra unica ma maledettamente amara, il sussulto di rabbia di che è vittima di compromessi e clientelismo politico, di chi ripudia le sue contraddizioni ma che ne rifiuta all’origine, l’emarginazione, la solitudine, l’immobilismo come deriva del proprio essere.

E’ il luogo di chi scrive per raccontare la terra che ama, di chi vive costantemente il conflitto interiore di salutarla per sempre per poi riconquistarla, di chi la sogna dall’altra parte del mondo, di chi sta sul territorio per praticare un mestiere nobile ed importante.

Di chi rifiuta qualsiasi ostacolo che possa frenare la libertà d’espressione. Di chi sa che la penna può far più male di una spada. Di chi crede fermamente nelle proprie idee ma che, nello stesso tempo, è consapevole di scontrarsi con potentati di ogni genere.

Di chi, tuttavia, sa che una risata seppellirà il marcio che c’è intorno a noi. Ecco perché Terramara. Perché chi ama la terra non può che praticare la radicalità.

Terramara è un luogo di informazione aperto, la metafora concreta di chi, su qualunque altro territorio del pianeta, sente le medesime sensazioni appena descritte.

Terramara racconta, respira, sogna… Terramara non è un semplice giornale di cronaca. Ha scelto di concentrarsi su alcuni fatti di cronaca senza una precisa scelta di campo, approfondisce tematiche di vario genere, si insinua nella società, scandaglia il territorio, commenta, segue la politica, racconta storie di vita quotidiana, lascia libero sfogo alla creatività dei giornalisti che aderiscono al progetto. Una scelta fortemente voluta all’origine, proprio per evitare il più possibile di fossilizzare la fantasia in strutture gerarchiche reprimenti e per rendere la partecipazione orizzontale la filosofia forte di questo progetto editoriale.

Terramara si spinge oltre i propri confini geografici perché crede fermamente che la conoscenza sia il motore della crescita umana e collettiva.