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Skelters e il rock dal sud

Skelters e il rock dal sud

ROMA. Hanno affondato i denti nel panorama dell'indie rock con un solo disco all'attivo (Lux Mundi) ed uno in cantiere, dividono il tempo fra studio e live e si raccontano in una visione quanto mai realistica tra vecchi e nuovi progetti. Un breve incontro con la band tutta meridionale

Li incontro alla Locanda Atlantide di Roma dove ci si ferma al bancone per bere qualcosa mentre i fumi della serata iniziano a salire. Nell’ombra di luci opache, gli Skelters (myspace.com/theskelters) aka Giuseppe/ Alex/ Emanuele/ Luigi, si raccontano senza spendere troppe parole su date, tour e mission ma allungando sorsetti della loro vita che si divide tra la musica con le radici. Hanno affondato i denti nel panorama dell’indie rock con un solo disco all’attivo (Lux Mundi)  ed uno in cantiere, dividono il tempo fra studio e live e si raccontano in una visione quanto mai realistica del movimento rock del Sud Italia.

A cosa siete approdati e dove vi dirigete.
Giuseppe: “Abbiamo in cantiere un piccolo Ep con 2 o 3 brani  in italiano e uno con altri 7 in inglese  che saranno utilizzati a scopo promozionale per etichette discografiche e per i tour e più o meno in contemporanea uscirà il nostro nuovo disco”.

Emanuele: “Fabio Nirta è il nostro manager. Siamo in fase di preproduzione e quando uscirà l’Ep ci curerà il lato promozionale. Ora siamo in un minitour italiano di promozione al disco “Lux mundi” con cui presentiamo anche i nuovi pezzi”.

G: “Per ora siamo murati vivi in sala prove a lavorare e suoniamo dal vivo tra Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, e da fine maggio gireremo un po’ per la Sicilia per poi dedicarci a qualche festival estivo”.

Nessuna data nel nord Italia?
Alex: “No perché la scena del nord Italia funziona in un altro modo rispetto al sud e comunque le realtà grosse stanno aspettando il nostro materiale nuovo per coinvolgerci. L’underground in alcune città invece è saturo, oppure non spinge come ha fatto in passato. E’ il sud che sta rinascendo secondo me. Ci sono realtà come la Sicilia che sono imbattibili anche a livello di produzioni di gruppi. come i Wimes, i Music for eleven instruments o gli Adels con il loro rock a billy”.

E: “La Puglia sta crescendo con gli Spread your legs, oppure le etichette discografiche indipendenti come la Doppio zero booking, che produce gruppi indi, così come la Partizan che si occupa anche di booking”.

G: “Anche realtà più grandi, come la Metatron si stanno interessando del movimento a Sud”.

A: “A mio avviso a Nord c’è una sorta di gelo musicale generazionale e il Sud sta crescendo. In Calabria ad esempio ci sono tante realtà tra Reggio Calabria, Crotone, Catanzaro e Cosenza che creano una rete dove i contatti e le possibilità si moltiplicano. A Catanzaro un sabato a mese organizziamo il “Cubo rock” con due sale semi divise in cui suonano rock e reggae, con un unico biglietto di 3 euro, così come succedeva in Inghilterra a fine anni ’70”.

Che tipo di risposta avete dal pubblico?
E: “La gente viene ai concerti. Si diverte, partecipa, balla”.

M: “Soprattutto comincia a pagare il biglietto. Prima era una lotta continua. C’è una crescente solidarietà tra gruppi, club ed etichette e una maggiore sensibilizzazione”.

Ed è così anche in Inghilterra dove tornate spesso a suonare?
E: “Si, c’è anche quest’altra cosa importante che è suonare fuori dall’Italia. Hanno cominciato a passare anche i nostri pezzi in radio e c’è un’ottima risposta”.

A: “Per noi suonare nella nostra città o ad Edinburgo è la stessa cosa. Viviamo una sudditanza (musicale) nei confronti dell’estero, così come la vivono le band del Sud Italia verso il Nord e non dev’essere assolutamente così!!”

M: “Abbiamo un movimento rock’n’roll molto valido in tutt’Italia. Si deve cercare un’evasione dagli schemi e noi la inseguiamo costantemente”.

Quando tornerete a suonare in Inghilterra?
G: Stiamo lavorando su alcune date per settembre, intanto giriamo l’Italia promuovendo il nostro disco (Lux Mundi) in attesa dell’estate cioè quando usciranno nuovi lavori e nuove date.

*Foto di Simone Rizzo (sputtanovoletieri.com)
** Grazie a Federica Caglioti


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