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Il Volo di Wim Wenders racconta l’altra Calabria

Il Volo di Wim Wenders racconta l’altra Calabria

Il mediometraggio presentato, lunedì scoso, al teatro Masciari, ha puntato l'attenzione sul tema dell'accoglienza. Il regista, ha inciso, in una pellicola di 32 minuti girata in 3D, l'integrazione di una comunità di migranti accolta, a Badolato e Riace, e della sorprendente rinascita dei piccoli centri jonici

Tutti hanno visto almeno una volta nella vita un teatro gioiosamente pieno che nell’acclamazione generale si libera in uno scroscio d’applausi festante e di gusto.

E’ stato così, lunedì scorso (22 marzo), dopo la presentazione del film, Il Volo, medio-metraggio sull’accoglienza, in Calabria, che porta la firma del maestro, Wim Wenders. Un piccolo capolavoro di 32 minuti dove il regista diventa attore e voce narrante della storia, dove gli attori principali sono impersonati da bambini rom e dove anche gli attori di fama (come Ben Gazzarra e Luca Zingaretti) non sono che la cornice del filmato. “Come posso non raccontare le loro storie – dice Wenders nel film – come posso fare un film sui rifugiati senza coinvolgerli in prima persona?”.

E così è stato, con le tante testimonianze dei giovani neo attori che raccontano le loro storie di fuga dalle terre di origine (Marocco, Libia, Albania, ecc) in viaggi spesso difficili e affrontati senza alcuna sicurezza di riuscita.

Inizialmente, il film doveva essere un corto metraggio che raccontava l’accoglienza in Calabria ed era stato deciso di girarlo, a Scilla. In corso d’opera la pellicola è stata cambiata dallo stesso regista che ha deciso di girare, tra Badolato e Riace, per raccontare una storia realmente accaduta. Lo sbarco di 300 immigrati che sono stati accolti dai sindaci e dalle comunità locali così da dare vita ad un magnifico esempio di integrazione a tutti i livelli. Uomini, donne e molti bambini hanno ripopolato questi paesi abbandonati negli anni facendoli rivivere di culture diverse, di antiche tradizioni e di un melting pot di costumi.

Si vede nelle riprese la mano di un grande regista che è riuscito in pochi minuti a raccontare i luoghi, i sapori, le idee e le persone che hanno fatto questa storia. Non era un semplice documentario ma qualcos’altro. Wenders appare nella cinepresa come un uditore incredulo delle storie che gli vengono (e ci vengono) raccontate, ha messo in risalto il luogo più che la storia, prima Badolato con splendide inquadrature del paese, dei vicoli e del mare e poi su Riace, cogliendo la poesia di questi luoghi abbandonati ma sempre belli e suggestivi, così come noi li conosciamo.

Il regista si è mantenuto fedele al suo stile, poetico, semplice, ma di una profondità sconcertante che, nel raccontare il tutto, non ha tralasciato nessun dettaglio al caso: dal taglio dei personaggi alla cura della fotografia, alla resa grafica del 3D, a volte criticata.

Dopo la proiezione si è svolta una breve conferenza stampa a cui hanno partecipato, oltre al presidente uscente della Regione, Agazio Loiero, l’editore Donzelli, Vito Teti, lo scrittore del libro che ripercorre i tratti più importanti del set, Giancarlo Giannini che ha doppiato Ben Gazzarra nel ruolo del sindaco di Badolato, e il produttore del film, Claudio Gabriele. Mancavano in sala, Luca Zingaretti, impegnato a Roma e il regista Wenders che però è stato presente a Roma, venerdì 19, per l’anteprima nazionale.

“Stasera ho visto questo film per la prima volta – ha detto Giancarlo Giannini, durante la conferenza – e mi ha stupito la semplicità usata per raccontare questa storia. Una semplicità che parla da sola ed è fatta di uomini”.

Prima della proiezione è stato distribuito in sala anche un piccolo libro con un lungo articolo del sociologo, Vito Teti, nel quale è raccolta e raccontata tutta l’esperienza del film, durante le riprese sul set. Semplice discorsivo e ben congeniato, si legge in un fiato. Sicuramente l’esperienza di questo film ha dato alla Calabria dignità sul fronte dell’accoglienza e dell’integrazione al contrario di quanto i fatti controversi di governo stanno facendo emergere con i respingimenti in mare di uomini donne e bambini in cerca d’aiuto.

 


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