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Biennale cinema di Venezia. Leone d’oro a Roma di Cuaròn

Biennale cinema di Venezia. Leone d’oro a Roma di Cuaròn

Il Leone d’Oro 2018 a Roma, il film scritto e diretto da Alfonso Cuaròn, è un racconto tratto direttamente dalla memoria del regista.
Una storia di vita vera, che risulterà verosimile e familiare a molti ma vissuta proprio dal regista, nel racconto di un dolore universale, che tutti forse conosciamo.Roma è un film autobiografico, ambientato nell’omonimo quartiere di Città del Messico in cui ha realmente vissuto il regista.
Le vicende di una famiglia medio-borghese, fanno da sfondo ai contrasti sociali che nel corso degli anni Settanta attraversarono il Messico. Questa Storia universale/individuale convivono nel diario del film, dove la crisi generale corrisponde al dramma privato delle protagoniste femminili del film Cleo e Sofia, governante-madre in un domestico Inno alla straordinaria forza femminile e tributo personale al matriarcato dominante nella vita del regista. Per preservare la purezza del ricordo, il regista si è servito di attori non professionisti: l’idea di dirigere totalmente lavorando su pezzi di emotività essendo anche il solo a conoscere, nel suo dipanarsi, la sceneggiatura per intero. Scene festose sono alternate a momenti strazianti, in una continua tensione del contenuto. Lunghissimi piani-sequenza su un solo personaggio precedono il flusso veloce della moltitudine nel racconto della borghesia del DF in parallelo al mondo degli umili, dei “servitori”. Se vogliamo una raffinata citazione visiva e reminiscenza di Renoir in La regola del gioco del 1939 di Jean Renoir , dove “servi” e “padroni” si compendiano.
Una splendida e dialettica unità narrativa del film che è in realtà una “dualità” che si ritrova in vari livelli


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