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Berlinale 2018. Orso d’oro a “Touch Me Not” di Adina Pintilie

Berlinale 2018. Orso d’oro a “Touch Me Not” di Adina Pintilie

La Giuria presieduta dal tedesco Tom Tykwer ( del mitico Lola Corre) premia con l’Orso d’oro  film Touch Me Not della rumena,  berlinese Adina Pintilie a cui è andato pure il premio come opera prima. Ma il titolo che ha trionfato durante la premiazione di Berlino non ha fatto impazzire la critica, un racconto della terapia psicologica intrapresa da una donna che ha difficoltà a lasciare che gli altri entrino in intimità con lei e tocchino il suo corpo. Il ricordo di una molestia subita anni prima la tormenta, ma tenterà di superare le sue paure partecipando a una terapia di gruppi i cui pazienti hanno corpi e menti devastate in maniera più o meno visibile o lottano con gravi disabilità. Già nel 2017 a trionfare era stata una donna, l’ungherese Ildikó Enyedi, regista dello struggente Corpo e Anima ( nomination a l’Oscar come miglior film in lingua straniera).

La regista polacca Malgorzata Szumowska

Orso d’argento Gran Premio della Giuria, assegnato a Twarz (Mug) della intensa regista polacca Malgorzata Szumowska, un’habituée di Berlino con un film al solito polemico verso l’ipocrisia dello stato polacco ( e  la sua Chiesa istituzione), opera durissima raccontata in chiave allegorica, attraverso l’incubo di un uomo costretto a sottoporsi a una plastica facciale che gli cambia i connotati.

L’Orso d’argento come migliore regista va a Wes Anderson per il’ottimo Isle of Dogs.
Orso d’argento – Premio Alfred Bauer per un film che apre nuove prospettive a Las Herederas (Le ereditiere) del paraguayano Marcelo Martinessi, bel film da una cinematografia allo stato nascente. Un’esplorazione del nuovo sarebbe stato premiare un’opera  audace, vertiginosa per complessità e sapienza compositiva, com  il tedesco in concorso Mio fratello si chiama Robert ed è un idiota di Philip Gröning,  rimasto incredibilmente senza alcun riconoscimento. A bocca asciutta norvegese Utoya, tentativo probabilmente prematuro – documentale e storiografico- nel ricostruire la strage di Andres Breivik secondo i codici dell’horror.
I premi agli attori: Orso d’argento per la migliore interpretazione maschile al giovanissimo Anthony Bajon in La prière di Cédric Kahn. Orso d’argento per la migliore interpretazione femminilea Ana Brunper Las Herederas, e anche qui scelta inappuntabile.Orso d’argento per un rimarchevole contributo artisticoa Elena Okopnaya per il costum and production design del russo Dovlatov di Alexey German Jr., 
Lasciati fuori dai premiati Transit di Christian Petzold e un altro tedesco, una delle rivelazioni del concorso,In The Aisles di Thomas Stuber. L’Orso per la migliore sceneggiatura va, non immeritatamente, ai messicani Manuel Alcalá e Alonso Ruizpalacios (che del film è anche il regista) per Museo, commedia furba ma mai banale, destinata forse ad incontrare un vasto pubblico.
L’unico film italiano in concorso, l’intenso Figlia Mia di Laura Bispuri,rimane senza premi malgrado il gradimento della platea berlinese.
Berlino 68: tutti i vincitori
Orso d’oro 
Touch Me Not di Adina Pintilie
Orso d’argento
 Mug di Małgorzata Szumowska
Orso d’argento per la regia
Wes Anderson per L’isola dei cani
Orso d’argento per il miglior attore
Anthony Bajon per La prière di Cédric Kahn
Orso d’argento per la migliore attrice
Ana Brun per Las herederas di Marcelo Martinessi
HD GettyImages
L’attrice Ana Brun è stata giudicata dalla giuria la migliore della Berlinale 68
Orso d’argento per la migliore sceneggiatura 
Manuel Alcalá e Alonso Ruizpalacios per Museo
Orso d’argento per il miglior contributo artistico 
Elena Okopnaya per i costumi e la scenografia di Dovlatov
Miglior opera prima 
Touch Me Not di Adina Pintilie
Premio Alfred Bauer 
Las herederas di Marcelo Martinessi
Orso d’oro alla carriera
 Willem Dafoe

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