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Venezia 2015. La morte di Rabin nel thriller politico di Amos Gitai

Venezia 2015. La morte di Rabin nel thriller politico di Amos Gitai

19576-Rabin_the_Last_Day_2_-_Commission_1Rabin, the Last Day di Amos Gitai – Israele, Francia, 153’

Ischac Hiskiya, Pini Mitelman, Michael Warshaviak, Einat Weizman, Rotem Keinan, Yogev Yefet, Yael Abecassis

Il 4 novembre 1995 il primo ministro Yitzhak Rabin viene ucciso al termine di un grande comizio politico organizzato nel centro di Tel Aviv. Il suo assassino, arrestato sulla scena del crimine, è un ebreo osservante di 25 anni della estrema destra israeliana.
 Le indagini sull’attentato riveleranno l’esistenza di un mondo sempre sottaciuto, una sottocultura di odio alimentata da una retorica ultranazionalista, dalla paranoia e dagli intrighi politici.I rabbini estremisti che condannarono Rabin invocando un’oscura decisione talmudica così pure autorevoli politici di destra che parteciparono a una campagna di incitamento contro Rabiin parlando principalmente ai coloni israeliani  per cui la pace significava tradimento. 
Questo tributo al premio Nobel Yitzhak Rabin, in occasione del ventesimo anniversario della sua morte, getta luce su un crescente sviluppo dell’odio politico che affligge la società israeliana odierna. Amos Gitai coniuga ipotesi ragionate e filmati d’archivio dell’attentato e dei momenti immediatamente successivi per creare una sorta thriller politico documentale

19564-Rabin_the_Last_Day_3_-_Hospital 19528-Rabin_the_Last_Day_4_-_Commission_2 19570-Rabin_the_Last_Day_1_-_Assassination

http://www.mymovies.it/film/2015/rabinthelastday/trailer/

http://deadline.com/2015/09/rabin-the-last-day-trailer-amos-gitai-venice-1201516134/

Commento del regista. 
Ero interessato ad analizzare i fattori che hanno portato all’assassinio di Rabin. Sono passati vent’anni. Le prospettive della pace sono svanite con i sogni di normalità degli anni novanta. Ma gli uomini che resero possibile l’omicidio del nostro primo ministro sono ancora a piede libero. Alcuni di loro flirtano oggi con il potere. Sono allarmato dalla crescente diffusione di una violenza di matrice religiosa nel cuore della società laica israeliana. È una malattia che potrebbe tranquillamente distruggere l’idea democratica su cui è stato fondato Israele. A mio avviso, alle sue origini Israele era un’impresa politica, non religiosa, una conclusione politica di una lunga storia di sofferenza vissuta dal popolo ebraico.

Dall’inviato Marco Guarella


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