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nasce terramara tra memoria e verità

nasce terramara tra memoria e verità

Oltre sei mesi di lavoro e un’infinita determinazione interiore hanno permesso la nascita di questo giornale on-line. Oggi, dunque, nel giorno del quarantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana si realizza un piccolo sogno accarezzato per anni e realizzato solo negli ultimi mesi.

Presentazione. Oltre sei mesi di lavoro e un’infinita determinazione interiore hanno permesso la nascita di questo giornale on-line. Oggi, dunque, nel giorno del quarantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana, appuntamento simbolico per la memoria e per la ricerca della verità, si realizza un piccolo sogno accarezzato per anni e realizzato solo negli ultimi mesi. Ecco perché oggi, perché mi sembrava interessante legare la verità mai rivelata che ha segnato profondamente e indelebilmente il nostro Paese con la nascita di qualcosa che riporta dritto al concetto di verità. Le immagini in primo piano di questo primo numero sono dedicate interamente a quei tragici momenti. Finalmente questa giornata è arrivata dopo anni passati a rincorrere chissà quale contratto di lavoro, chissà quale riconoscimento al proprio umile sacrificio, chissà quale notizia. Tutto poi tristemente svanito in una bolla di sapone solo per aver detto no allo sfruttamento, alla prepotenza, all’ipocrisia, per non aver accettato di infangare la propria dignità. Ho sempre creduto e credo che il tempo sa restituire i giusti equilibri in tutte le cose! Ma non finiva lì. In tutti questi mesi di lunga, costante e umile riflessione incentrata principalmente sulla nuova frontiera del giornalismo in rete ritornava prepotente la voglia di scrivere, di raccontare, di dire la propria, di continuare ad usare la penna ed il notebook in maniera indipendente. Di guardare le cose con la propria lente. E alla fine eccoci qua, ad inaugurare questo nuovo luogo d’informazione e a ringraziare quei pochi colleghi e amici che hanno colto fin dall’inizio lo spirito di questo progetto nato veramente dal nulla. Coltivato giorno dopo giorno, tra telefonate e confronti, letture e riflessioni, e-mail ed sms, sfoghi e slanci di ottimismo, attimi di puro pessimismo. Devo ringraziare principalmente tre preziosissimi giornalisti che, insieme al sottoscritto, rappresentano l’ossatura portante del giornale: Claudio Dionesalvi, Bruno Palermo e Francesca Travierso. Senza la loro opera umana e professionale questo progetto non avrebbe mai visto la luce. Gente dalla schiena dritta e con tanto cervello che ha costantemente alimentato la mia voglia di andare avanti verso questo obiettivo duro da raggiungere ma soprattutto da onorare, condividendone lo spirito in tutto e per tutto. Ma non posso certo dimenticare tutti gli amici con i quali il sottoscritto ha condiviso e condivide principi di vita e aspirazioni, letti e scrivanie, chiacchiere e risate, delusioni e gioie, trasferte e viaggi e che hanno contribuito a fare di me quello che sono oggi. E poi tutti coloro i quali hanno seguito con passione la lenta evoluzione del progetto e che hanno già accolto l’invito a collaborare con Terramara, e coloro i quali intenderanno farlo. Certamente un ringraziamento particolare va indirizzato a Ivan Spadacenta, abilissimo amministratore del sito, che ha messo a disposizione, senza avanzare richieste di alcun tipo, la sua profonda conoscenza in materia per creare e gestire l’intero apparato tecnico su cui si fonda l’impianto giornalistico. Grazie ancora. Ma su tutti, ringrazio di cuore i miei genitori che hanno sempre creduto in me e continuano a darmi la forza per credere nelle mie idee. Che si tratti di un arrivederci alla carta stampa, ovviamente, e non di un addio. O ancora meglio che possa il web integrarsi con essa in modo tale da non schiacciarla, soffocarla grazie alla sua velocità. Ma questo era il momento di abbracciare la rete, di cogliere un’opportunità unica per non rimanere in silenzio, per resistere alla densa e soffocante coltre di fumo prodotta da un’editoria sempre più ingessata, sempre meno libera. Mal disposta a cogliere il mutamento dell’informazione o comunque legata ad un’impostazione giornalistica ormai consumata, distaccata, che non ha buon udito per ascoltare la voce dal basso e una lunga vista per osservare la realtà nella sua complessità. Che troppo spesso rigetta le penne giovani, ribelli, convinte che la chiave dell’informazione vada ricercata all’origine del proprio mestiere nobile e morale semplicemente raccontando, descrivendo, riportando tutto quello che la società produce. Ecco, Terramara è l’approdo e l’orizzonte di tutte queste aspirazioni.


Giornalista. Ho lavorato per diverse testate giornalistiche calabresi, tra cui Il Quotidiano della Calabria e Calabria Ora. Ho collaborato, inoltre, con alcune riviste ricoprendo il ruolo di corrispondente calabrese per Boxering (periodico internazionale di pugilato). Ho curato uffici stampa di varia natura. Ho coordinato, per circa 3 anni, "Mentalità", la fanzine della "Curva Massimo Capraro". Sensibile alle problematiche sociali e civili. Mi sono occupato di temi legati al lavoro, alla politica, al disagio sociale, ai movimenti di rinnovamento della società. Scrivo anche di sport e spettacolo. Dall’ottobre 2008 sono un freelance. Nel 2009, insieme ad alcuni colleghi, decido di fondare questa testata giornalistica, di cui sono orgogliosamente al timone. Nel 2012, su questo portale, fondo Radio Popolare Catanzaro, un'emittente radiofonica in streaming che avrà vita breve. Da luglio 2019 seguo il Catanzaro calcio per La Nuova Calabria, testata giornalistica on-line fondata nel medesimo anno. Oggi più che mai penso che terramara, ribattezzata nel 2016 magazine d'informazione indipendente rappresenti al meglio la mia idea di giornalismo in movimento

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