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Corteo Fiom. In piazza anche i lavoratori Phonemedia

Corteo Fiom. In piazza anche i lavoratori Phonemedia

ROMA. Non solo tute blu. Migranti, centri sociali,studenti, ricercatori, precari, gli operatori dei call-center facenti parte del gruppo aziendale, hanno attraversato le vie della capitale per rivendicare più diritti per i lavoratori e per la difesa della centralità della contrattazione collettiva nelle relazioni sindacali.

C’erano anche loro alla grande manifestazione che sabato 16 ottobre ha attraversato le vie del centro di Roma. Si sono dati appuntamento in mattinata, a Piazza della Repubblica, le lavoratrici ed i lavoratori di Phonemedia per sfilare  in corteo al fianco dei metalmeccanici e per manifestare il proprio dissenso alla politica economica del governo. Erano presenti delegazioni da Trapani, Bari, Novara, oltre che da Catanzaro. 

Sin da subito si era capito che la partecipazione alla manifestazione sarebbe stata massiccia. Ben al di sopra delle 20, 40 mila unità “previste” dal ministro dell’Interno, Maroni. 

A Piazza dei Cinquecento, infatti, la coda del corteo è rimasta ferma per circa due ore per permettere ai numerosi manifestanti provenienti dal resto d’Italia, di accodarsi al corteo una volta scesi dai treni in arrivo dalla stazione Termini. Molti altri hanno raggiunto la stazione in metropolitana dai vari punti di raccolta dei circa settecento pullman organizzati per l’occasione. Proprio all’entrata della stazione, un pensionato napoletano, travestito da squadrista, finge di frustare i lavoratori. Porta al collo un cartello con la scritta “Marchionne dittatore dei lavoratori, la Fiom ti schifa.” 

 

Intorno alle 13, le delegazioni dei lavoratori Phonemedia hanno incontrato il segretario nazionale della Slc-Cgil, Alessandro Genovesi, per fare il punto della situazione in merito alla vertenza nazionale Phonemedia ed individuare nuove azioni di protesta volte alla ricollocazione delle 7mila risorse in cassa integrazione.

Dalla singolare assemblea in piazza con Alessandro Genovesi, sono emerse, si legge in una nota della Cgil, diverse problematiche dai vari territori circa la firma del decreto del ministero che sta bloccando in quasi tutta Italia il pagamento della Cig in deroga.

La delegazione siciliana di Trapani, dopo aver percepito le prime 4 mensilità, si ritrova con i pagamenti bloccati, a causa della mancanza della firma sul decreto ministeriale. Stessa sorte per i ”phonemediani’ di Bari, che attendono con ansia che il ministero velocizzi le proprie operazioni burocratiche per continuare a percepire la Cig. La situazione in cui versano le lavoratrici ed i lavoratori delle varie aziende appartenenti al gruppo Phonemedia (Raf-Multimedia Planet, B2B, Multivoice, WebCallCenterRing, Soft4Web) non è di certo incoraggiante. Al termine delle operazioni di ricognizione effettuate dal Commissario straordinario, Di Mundo, emerge una situazione economica-finanziaria drammatica, con un buco di circa 60 milioni di euro.

 

“Siamo presenti a questa manifestazione nazionale della Fiom-Cgil, al fianco dei lavoratori metalmeccanici, così come tutta la Confederazione e le altre categorie della Cgil – ha affermato Daniele Carchidi, segretario provinciale Slc-Cgil di Catanzaro – perché quanto sta accadendo nel settore produttivo metalmeccanico, è propedeutico ad un disegno, nemmeno ormai troppo latente, di governo e Confindustria, con la complicità di Cils e Uil: l’azzeramento del Contratto collettivo nazionale e l’attacco ai diritti fondamentali dei lavoratori’.

”Non potevano mancare le lavoratrici ed i lavoratori dei call center calabresi, ed in particolare i cassintegrati delle aziende appartenenti al gruppo Phonemedia, a questa iniziativa – prosegue Carchidi. – La loro situazione – conclude il segretario -rappresenta l’emblematico ed irresponsabile disinteresse del governo alla crisi del mondo del lavoro, che come un onda sta spazzando via centinaia di migliaia di posti di lavoro”. 

 


Giornalista Pubblicista. Dottore magistrale in Comunicazione Multimediale all'Università degli studi di Perugia. Ha lavorato per due televisioni calabresi, 7Gold Calabria e Telespazio Calabria e per il quotidiano "Il Domani della Calabria". Da Aprile 2010 collabora con il blog journal Terramara.it

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