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Coppa Italia di serie C. Per il Catania un’impresa, per le Aquile un disastro. ER...

Coppa Italia di serie C. Per il Catania un’impresa, per le Aquile un disastro. E’ tempo di bilanci seri

Non era facile perdere con il Catania ma il Catanzaro ce l’ha fatta. Gli etnei da tempo in crisi societaria, sono arrivati in pullman qualche ora prima del match, a dimostrazione di un momento delicatissimo. Gambe ancora bloccate dal viaggio ma i rossoazzurri passano e conquistano una vittoria insperata.

Mister Lucarelli in sala stampa è quasi esterrefatto, così come Biagianti, centrocampista di grande esperienza, 270 presenze con la maglia del Catania e un gol in mischia che regala ai suoi la prima semifinale di Coppa Italia di serie C. Insomma per il Catania un’impresa, per le aquile un disastro assoluto. Un fallimento che sa proprio di beffa.

Alla base di questo insuccesso una squadra poco volitiva e messa male in campo. Un allenatore che non ha mai trovato un feeling con la piazza, destinato a pagare un’eredità troppo pesante in panchina ma che di fatto riesce a fare ben poco per risollevare le aquile. Ieri il tecnico salernitano ha optato di nuovo per il 3-5-2 che ha confermato l’incapacità di questi calciatori di saperlo interpretare. Ci si chiede perché il mister non abbia confermato quel 3-4-3 che ha portato bene in campionato e che aveva dimostrato qualche segale di miglioramento sul piano del gioco. Fino a qui, l’aspetto tecnico.

Striscione dei Volti Noti esposto davanti ai botteghini a fine partita

Sul piano societario, non ne parliamo proprio. Delusione totale. Società che tra l’altro si trincera dietro un silenzio inspiegabile e che rivela la propria fragilità e l’assenza di un filo conduttore. La tifoseria ha perso tanta fiducia nel presidente Noto e nelle scelte operate. Sono in molti a dubitare sulla sua reale volontà di fare calcio serio e soprattutto di saperlo fare. Basti pensare che ieri allo stadio c’erano solo 1100 paganti e in campionato domenica scorsa circa 4mila 400 spettatori, senza calcolare che molti abbonati (2500) sono rimasti a casa.

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il presidente Noto di questi dati. Ma anche di una campagna acquisti estiva che non ha dato i frutti sperati. D’Ursi venduto a peso d’oro al Napoli per ingaggiare chi? E i ritocchi di spessore per la vittoria del campionato? Un vero bomber, un difensore forte, un centrocampista di grande esperienza. Non era questo il  progetto? Non bisognava solo rinforzare l’intelaiatura di una rosa già competitiva? Non era il terzo anno quello della promozione? Sarebbe curioso sapere proprio dal direttore sportivo i segreti di questa campagna acquisti che non solo non ha rinforzato la squadra ma, visti i risultati, l’ha fortemente indebolita. 30 elementi in rosa, alcuni dei quali sconosciuti. La telenovela estiva dell’attaccante ma i pezzi forti del mercato dove sono?

Il campionato comunque inizia bene, quasi per inerzia, ma c’è tanta delusione. Dal mercato ci si aspettava molto di più e meglio, ma Auteri ci riprova. Ben presto arrivano le prime sconfitte. Il Catanzaro fa molta fatica in trasferta ma impone sempre il suo gioco. Reggio Calabria è l’esempio lampante. Partita persa nel finale ma giallorossi padroni del campo, autoritari e anche sfortunati. Dalla sua, Auteri non sempre fa le mosse giuste, utilizza alcuni giocatori ma riesce a tenere sulla corda il gruppo. Intanto, cova il malumore nello spogliatoio e la società sta a guardare. Si fida del suo del direttore sportivo ed esonera frettolosamente Gaetano Auteri. Un vero colpo al cuore per i tifosi che sanno di aver perso lo special one della categoria. Il tecnico che nello scorso campionato aveva trasformato una squadra normale in un gruppo di fenomeni viene allontanato in un turbillon di voci che turbano l’ambiente. E si affida ad un allenatore emergente come Grassadonia a cui si chiede forse troppo.

A lui, il compito di portar avanti un progetto calcistico costruito sulle forme volute dal tecnico di Floridia. Sarà un obiettivo impossibile. Grassadonia non ha né l’esperienza né la forza per farlo e la l’impresa è davvero ardua. Tifoseria sotto chock. Squadra, disorientata e incapace di trovare stimoli forti. Si va avanti così per 50 giorni, alternando prestazioni altalenanti, spesso incolore, ma del Catanzaro che ha fatto sognare non c’è più neppure l’ombra.

Società che comunica poco e male. La letterina del presidente ai tifosi è davvero da archiviare. Stonano anche le dichiarazioni di un tecnico che parla spesso di ricostruzione. Un gruppo costruito per vincere ma che, secondo lui, va rimodellato sul proprio modo di intendere il calcio. E il recente affondo sulle strutture lascia di stucco. In meno di due mesi, una rosa ritenuta di primo livello sotto la guida di Auteri, ora è sesta in classifica, a 20 punti da una straripante Reggina, fuori dalla Coppa Italia e senza un’identità.

E’ il momento di fare i primi bilanci di stagione. Domenica prossima non si giocherà per lo sciopero indetto dalla Lega di serie C e ben presto si aprono le porte del calcio mercato invernale. Chissà cosa verrà fuori da via Gioacchino da Fiore, ora che l’obiettivo della Coppa è fallito e il campionato se n’è andato!


Giornalista. Ho lavorato per diverse testate giornalistiche calabresi, tra cui Il Quotidiano della Calabria e Calabria Ora. Ho collaborato, inoltre, con alcune riviste ricoprendo il ruolo di corrispondente calabrese per Boxering (periodico internazionale di pugilato). Ho curato uffici stampa di varia natura. Ho coordinato, per circa 3 anni, "Mentalità", la fanzine della "Curva Massimo Capraro". Sensibile alle problematiche sociali e civili. Mi sono occupato di temi legati al lavoro, alla politica, al disagio sociale, ai movimenti di rinnovamento della società. Scrivo anche di sport e spettacolo. Dall’ottobre 2008 sono un freelance. Nel 2009, insieme ad alcuni colleghi, decido di fondare questa testata giornalistica, di cui sono orgogliosamente al timone. Nel 2012, su questo portale, fondo Radio Popolare Catanzaro, un'emittente radiofonica in streaming che avrà vita breve. Da luglio 2019 seguo il Catanzaro calcio per La Nuova Calabria, testata giornalistica on-line fondata nel medesimo anno. Oggi più che mai penso che terramara, ribattezzata nel 2016 magazine d'informazione indipendente rappresenti al meglio la mia idea di giornalismo in movimento

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