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Acquedotto colabrodo, aspettando la Regione

Acquedotto colabrodo, aspettando la Regione

acquedotto

Un tratto della condotta idrica di Santa Domenica danneggiata dal maltempo a novembre 2013

CATANZARO Scuole chiuse, impianti sportivi serrati, manifestazioni annullate e rinviate: lo scorso weekend, a Catanzaro, ha piovuto per più di 48 ore di fila e l’amministrazione comunale ha sfoggiato una prevenzione quasi da applausi. Agire comprensibile: dalle mie parti la prudenza non è mai troppa, perché qui, quando piove, servizi carenti e rischi idrogeologici vanno a braccetto. A esempio può capitare che una strada si trasformi in fiumara, che apparenti fiumarelle diventino all’improvviso fiumi in piena o che un intero quartiere venga stravolto da frane e smottamenti. Succede, tanto per dirne una, che venga giù una contro-soffittatura della modernissima sede del governo regionale, già attivata ma ancora da inaugurare. O può capitare che dai rubinetti non sgorghi più acqua.

COLABRODO Per la verità i rubinetti dei catanzaresi possono rimanere a secco anche in piena estate. Colpa di una rete (quella idrica) molto simile a un colabrodo, costruita grazie alla famigerata Cassa del mezzogiorno all’incirca 40 anni fa e perciò costantemente bisognosa di manutenzione. L’ultimo episodio risale a venerdì scorso, quando per dei lavori di consolidamento effettuati da operai dell’amministrazione provinciale su alcuni argini della Fiumarella è stato necessario interrompere l’erogazione nei quartieri di Santa Maria e dell’Aranceto.

Il 15 ottobre scorso, invece, disagi in tutta la città. La Sorical, la società che gestisce gli impianti idrici calabresi, è costretta a intervenire per una perdita sulla condotta principale che alimenta l’impianto di Santa Domenica. Senz’acqua corrente per più di mezza giornata le zone tra via Luigi Rossi e via Lucrezia della Valle, poi i quartieri Siano, Cava, Santo Ianni, Gagliano, Materdomini, Sant’Antonio e via Barlaam da Seminara.

TEMPORALE FATALE Il problema ha origini lontane ma a risultar fatale fu un temporale datato 19 novembre 2013. Giove Pluvio manda giù pioggia battente e Catanzaro va in ginocchio perché la condotta dell’impianto di Santa Domenica  (uno degli acquedotti al servizio di migliaia di famiglie), sistemata per chilometri lungo il letto di una fiumara, si spezza in più punti.

Il Comune sospende l’erogazione dell’acqua per quattro giorni. I tecnici della Sorical lavorano anche di notte, ma le operazioni riguardano punti particolarmente impervi e passano giorni. Anzi, l’emergenza dura settimane. Il Comune chiude le scuole e manda in giro autobotti in soccorso dei catanzaresi rimasti senz’acqua, invitandoli a razionalizzarne l’uso.

Il sindaco Sergio Abramo (in passato presidente della Sorical per un anno e mezzo) lancia l’allarme a mezzo stampa. “Servono almeno 20 milioni di euro – dirà tra l’altro – per mettere in sicurezza l’approvvigionamento idrico della città. Sappiamo che la Sorical  ha già un progetto pronto, si tratta solo di trovare le risorse necessarie e far partire la gara d’appalto entro il 2014. Non possiamo permetterci altri rischi. È impensabile avere a che fare con una rete idrica che sta nel letto di un fiume. Quando ero a capo della società non mi è pervenuta alcuna richiesta, ma la Sorical era già in difficoltà e non poteva programmare investimenti”.

La Sorical spiegherà che la zona di Magisano (piccolo centro a 30 chilometri dal capoluogo dove in pratica comincia l’acquedotto) era stata colpita da una bomba d’acqua che avrebbe messo alla prova qualsiasi infrastruttura, figurarsi il complesso e vetusto acquedotto catanzarese. Saranno otto i punti critici individuati sul tracciato aggiustati con speciali “cerotti” che però non risolvono il problema. “Sarebbe servita almeno un’ingessatura – spiegherà la Sorical durante una delle numerose conferenze stampa e riunioni ad hoc -, sempre sperando che non si rompa, ma per farla ci vorrebbero tre milioni di euro che Sorical non ha. Sul fiume Alli non c’è più una briglia e si sono susseguite escavazioni di inerti che hanno indebolito la tenuta della struttura”. Situazione (più o meno) normale dopo un mese circa e un avvertimento ai cittadini: non bere subito l’acqua quando arriverà nei rubinetti di casa.

IMG00302-20140807-2029 Catanzaro-20150212-00144ACQUA GIALLA Già perché quando i tubi si rompono la condotta si sporca, e dopo la riparazione servono massicce dosi di cloro per disinfettare l’acqua. Che nel frattempo sgorga con decisi riflessi giallognoli, a volte tendenti al marrone. Come un anno fa, sempre a metà novembre (il 13) e senza nemmeno il bisogno di un altro temporale biblico. Accade in via dei Garofani e costringe il Comune a sospendere l’erogazione dell’acqua (in tutto il quartiere) dopo la denuncia di una famiglia, preoccupata dal colore atipico del locale “oro blu”.

Servono le analisi dell’Asp e dell’Arpacal per revocare l’ordinanza. Un primo esame darà livelli di ferro superiori al limite di tolleranza, ma dopo quattro giorni di divieto i campioni prelevati diranno che il parametro è rientrato nella norma e l’acqua si può bere. Cosa che di fatto a Catanzaro fanno in pochi, perché il popolo preferisce quella in bottiglia anche per lavarsi i denti (se necessario).

DISAGIO PERENNE Poco normale negli ultimi due anni è il numero costante dei guasti (e i disagi correlati), se ne contano a decine solo dalla scorsa primavera in poi e hanno lasciato a secco tutta la città seguendo una imprevedibile rotazione.

Il 13 maggio è toccato a Santa Maria. A giugno l’ufficio acquedotti del Comune rende nota l’interruzione dell’erogazione dell’acqua a Giovino, in via Martiri di Cefalonia, nella zona del porto e su viale Crotone, stessa sorte per i quartieri più centrali dello Stadio e di San Leonardo qualche giorno prima per una improvvisa rottura alla condotta collegata all’impianto del Guerriccio (altro serbatoio idrico comunale) che manda in tilt anche Sant’Elia, Pontegrande, Pontepiccolo, Janò e Madonna dei Cieli.

Il 30 giugno disagi a Giovino, Bellino, Barone e viale Crotone. L’1 luglio perdite improvvise per Pontepiccolo e Pontegrande, il 3 si rompe un tubo e per tutta la giornata tocca a Corvo, Aranceto, Santa Maria, viale Magna Graecia e Sant’Elia, il 13 erogazione sospesa a Santa Maria, Corvo, Fortuna e Diretta Savuco per una perdita sulla condotta dell’acquedotto Corace che in giornata coinvolgerà anche contrada Guglia, via della Resistenza, via Conti Falluc, via Tagliamento, Aranceto, Corvo e Fortuna. Lunedì 20, alle 9 e 15, a causa dell’ennesimo guasto rubinetti chiusi ancora per Corvo, Aranceto, Fortuna e viale Magna Grascia, martedì 28 amaro (per non dire asciutto) bis per mezza zona sud per consentire il riempimento del serbatoio “Corvo”.

Luglio si chiude con un problema tecnico al serbatoio dell’Aranceto, ma i disservizi non vanno mica in vacanza e ad agosto (domenica 9) Corvo, Santa Maria, Fortuna, Aranceto e viale Crotone si svegliano senz’acqua per noie alle pompe di sollevamento dell’impianto del Corace. Interruzione (spiegherà il Comune) dovuta al maltempo e a svariate interruzioni della corrente elettrica che alimenta le pompe della struttura.  Ce n’è anche a settembre, lunedì 7, per dei lavori necessari nelle zone di Fondachello, Piano Casa e via Lucrezia della Valle.

ASPETTANDO LA REGIONE Il 6 gennaio 2014 il Comune avvisa che “la Sorical tarda a redigere la scheda progettuale per la messa in sicurezza della condotta Magisano-Alli-Catanzaro e dell’impianto di Santa Domenica”. Scheda che, si precisa, doveva già essere da tempo sul tavolo dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici per un relativo finanziamento che dovrebbe stare tra cinque e sei milioni di euro. Ricapitolando, quindi, dai 20 milioni previsti a fine 2013 si è scesi a circa 5-6 ma, al momento, sono soltanto soldini maneggiati su carta.

ECO-SPRECHI Curiosità: tra i 104 capoluoghi di provincia della classifica “Ecosistema urbano” (una ricerca di Legambiente stilata con il supporto di Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore) di recente pubblicazione, Catanzaro si piazza al 98° posto “forte” del suo 29,40 per cento dei punti disponibili sui 100 in palio. Tra i numeri negativi spicca la perdita del 50 per cento dell’acqua distribuita attraverso gli impianti idrici comunali. Un colossale spreco, aspettando la Regione e i milioni (non meglio precisati) necessari per aggiustare l’impianto idrico del capoluogo. E lo spreco continua.

Oggi, dalle 8,30 fino al termine dei lavori, acqua stoppata a Fondachello, via Lucrezia della Valle e via Mancini. C’è una perdita da tappare su un tratto della condotta comunale. Poco conta se fuori piove o c’è il sole.

Ivan Montesano


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